Antonia chiama il nostro Centro dicendo “mio marito mi ha tradita e io non riesco a farmene una ragione. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti a fargli capire che ha sbagliato, che sta distruggendo tutto e che è solo colpa sua se io sto così male”.

Il tradimento è uno dei motivi per i quali le coppie contattano il nostro Centro: quando le riceviamo al primo colloquio le troviamo di solito in una situazione di empasse, di “sabbie mobili” dalle quali non riescono ad uscire da soli, bloccate tra il senso di colpa di chi ha tradito e il dolore profondo di chi è stato tradito.

Fin dalle primissime sedute chiariamo bene che noi terapeuti di coppia non ci occupiamo né di “punire” il traditore per ciò che ha fatto né di “risarcire” chi è stato tradito dal torto che ha subito; rispettando e accogliendo le emozioni e i sentimenti di entrambi ci poniamo invece l’obiettivo di aiutarli a dare un senso a quanto stanno vivendo e a quanto è successo.

In questa breve analisi sul “tradimento” nei rapporti di coppia ci faremo aiutare da Umberto Galimberti (“Le cose dell’amore”) che ci ricorda in modo chiaro e preciso che amore e tradimento sono connaturati alla natura stessa del legame e della relazione, che, anche per questo motivo, si differenziano dal possesso proprio per la libertà di scegliere se esserci oppure no.

Spesso i legami d’amore finiscono per mettere il “noi” prima di tutto, anche prima dell’”io”; il tradimento spesso è invece simbolicamente un richiamo all’affermazione dell’”io” a spese del “noi”: questo produce una terribile sofferenza perché richiama ad una rottura di un patto tra due persone e ci si sente feriti e traditi proprio dalla persona che si era scelta per amarci e proteggerci. E’ importante che in terapia questi profondi sentimenti di sofferenza trovino spazio per essere verbalizzati, accolti e attraversati, non negati o messi da parte troppo velocemente.

In seconda battuta è però anche importante che la coppia possa essere aiutata a vedere che proprio quel tradimento che ha generato tanta sofferenza può diventare occasione di evoluzione e di crescita per la coppia stessa.

E’ però tutt’altro che facile riuscire a fare questo passaggio evolutivo; spesso la coppia va aiutata in questo per non incorrere nei seguenti possibili rischi, che bloccano l’evoluzione della relazione di coppia anziché farla evolvere:

  • la vendetta, cioè il “fare all’altro quello che l’altro ha fatto a noi”; sia nel caso in cui la vendetta sia agita immediatamente sia nel caso in cui essa sia procrastinata “in attesa dell’occasione buona”, la vendetta salda il conto ma non fa evolvere la relazione; la vendetta “rattrappisce l’anima”.
  • la negazione del valore dell’altro: chi ha tradito diviene il cattivo, lo stupido, colui che va solamente odiato perché ci fa soffrire.
  • il cinismo, che fa dire che l’amore è sempre una delusione, che i grandi amori sono per gli ingenui, e quindi “non vale la pena” di investirci.
  • il tradimento di sé, “per cui una confessione, una poesia, una lettera d’amore, un progetto fantastico, un segreto, un sogno, insomma i nostri valori emotivi più profondi diventano cose ridicole, da sbeffeggiare sguaiatamente, per evitare di vergognarsi di averle un giorno provate”;
  • la scelta paranoide, che è quella per la quale si mette in atto un serrato controllo dell’altro, si richiedono giuramenti di fedeltà eterna, prove di devozione; tutti atteggiamenti che attengono più alla sfera del potere che a quella dell’amore.

Se la coppia sarà aiutata ad evitare di cadere e di sostare troppo a lungo nei pericoli appena descritti, allora l’esperienza del tradimento potrà rivelare, se pure dolorosamente, il suo aspetto più evolutivo e creativo per la relazione di coppia stessa.

dott.ssa Mariagrazia Fagioli Psicologa Psicoterapeuta

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